Il progetto “LO SGUARDO EUROPEO RITROVATO” nasce da un confronto intergenerazione all’interno della famiglia DI NUBILA dopo la pubblicazione, nel 2000, del libro “LO SGUARDO RITROVATO-Condizione contadina e vita comunitaria nelle fotografie di Prospero Di Nubila (1902-1989)”.
La ricchezza del volume, curato da Maria Rosaria Romaniello e pubblicato dall’editore francavillese Capuano, è strumento eccezionale per ricordare eventi, tradizioni e storie di una specifica Regione del Sud: la Basilicata.
Tutto nasce quando un pomeriggio di alcuni anni fa, la nipote, Mariarosa Di Nubila, (manager presso la Commissione Europea) e lo zio, Felice Di Nubila, (dirigente ENI in pensione) rileggono insieme e sfogliano il libro lo SGUARDO RITROVATO.
Da lì, nasce il desiderio di rendere omaggio alle fotografie di Prospero Di Nubila, come patrimonio culturale non più solo famigliare, bensì dell’intera comunità locale ed europea. Con il progetto di rendere accessibile il “FONDO FOTOGRAFICO DI NUBILA”, donato all’UNIBAS, sorge una riflessione riferita ai giorni nostri sul tema che è diventato la chiave di lettura della mostra fotografica:
“La civiltà contadina e la vita comunitaria sono state per secoli la caratteristica e il motore dell’Europa, risultato di incontri di culture differenti fra solidarietà e resistenza identitaria. Che ci venga dalla storia contadina una lezione di convivenza che possiamo usare ancora oggi? Soprattutto per continuare a costruire la comunità Europea che rimetta al centro i suoi valori fondamentali di rispetto della dignità umana e di pace? Serve forse riscoprire le dinamiche della vita comunitaria di allora per ripartire verso un nuovo progetto d’Europa che possa unire e non dividere generazioni attuali di cittadini “glocali” (globali e locali)?
La mostra non ha l’ambizione di suggerire risposte agli interrogativi sopra enunciati ma si prefigge di far riflettere il visitatore su una possibile Europa rinnovata dai valori ed identità anche delle zone più remote e forse anche da culture e civiltà apparentemente scomparse.
Per questa ragione il nostro progetto assume, in parte, il titolo del libro, da cui trae ispirazione e le foto in mostra, con l’aggiunta di “EUROPEO”, proprio perché lo scambio di riflessioni fra giovani ed adulti ha ormai il sapore multiculturale, sia per il tempo, sia per i nuovi contesti in cui la famiglia DI NUBILA vive, cresce e continua la propria esperienza e le proprie ricerche fra Basilicata, Europa e mondo.
Il desiderio di far vivere la memoria e le persone che ancora oggi hanno messaggi importanti da trasmettere, ci ha spinto ad organizzare questo progetto che dedichiamo allo zio ingegnere “Felice Di Nubila” (scomparso nel 2018), per ringraziarlo di averci resi partecipi della sua grande passione nel credere nella Basilicata e nelle sue potenzialità.
Grazie a chi ha creduto a questo progetto, che non è solo una questione famigliare, ma una sfida comunitaria dell’intero Comune di Francavilla in Sinni e della Regione Basilicata, da dove tutto è partito e prosegue ancora oggi fra generazioni diverse.
30 Agosto 2019
Cultura e Arte